Quaderno Andar per Cartiere – n.3
Sappiamo bene, per il mestiere che abbiamo fatto, e non solo per questo, che non c’è tutela del patrimonio culturale senza conoscenza. E sappiamo altrettanto bene che questa conoscenza non può rimanere patrimonio di un manipolo di pochi studiosi o di funzionari delle Soprintendenze, ma che, per poter essere efficace, se siamo consapevoli del suo valore, deve diventare memoria condivisa, ossia essere ri-conosciuta da chi vive e lavora nei manufatti e nei luoghi dove i beni sono collocati.
“Andar per cartiere”, percorso progettato e qui descritto, quasi una autobiografia, da chi a Mele vive, è un esempio di come si può tentare di riappropriarsi del proprio passato, trasmettendo e aiutando chi è di questi luoghi o ne è ospitato, per contingenze sociali o economiche, a ritrovarsi nel mondo in cui vive.
Non è facile ricucire un ambiente così trasformato, da quando centinaia di magli battevano la carta e il suono di queste valli, del Cantarena, del Cerusa, del Leira, era il clangore ritmico delle cartiere, il sibilare del vento di tramontana e il gorgheggiare dell’acqua nei “bei”.
Fatica di uomini, donne, bambini, quando l’acqua era colorata dalla tintura della carta e qualcuno poteva anche farsi male nei macchinari delle ruote idrauliche o delle “olandesi”.
Un mondo proto-industriale, pieno di contraddizioni, che si è dissolto nel tempo e che è stato sostituito da altri stati sociali, economici, culturali, con altre contraddizioni, soperchierie, contrasti, con più sicurezza, forse, e con qualche tutela in più delle persone.
Ebbene, la passeggiata descritta ci mostra le tracce di questi cambiamenti epocali nel territorio di Mele. (G. Rosato)
"Andar per Cartiere: un percorso fra il Comune di Mele (GE) e l'Alta Via dei Monti Liguri" è il terzo numero dei Quaderni di Archeologia Industriali, seconda serie. Questa seconda serie è promossa da inGE, curata da G. Rosato e edita da Tormena Editore. Teresa Piccardo, Greta Pastorino e Cinzia Cervetto, le autrici, sono da sempre abitanti e residenti a Mele e, con il loro lavoro quotidiano e la loro passione per la storia e la cultura del luogo, hanno contribuito a mettere nero su bianco un percorso e un grande lavoro di squadra portato avanti dalla comunità locale. inGE è onorata e felice di fare la sua piccola parte.
La pubblicazione di questo quaderno è stata possibile grazie al contributo del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano Val Bormida-Genova.
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