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Guida al Turismo Industriale di Jacopo Ibello

Dal 12 novembre 2020 è in libreria il volume Guida al Turismo Industriale: la prima guida in Italia che porta il visitatore a scoprire i più interessanti siti, musei, fondazioni e archivi testimoni dello sviluppo industriale della nostra Penisola.

Edito da Morellini Editore by Enzimi srl, la guida, di 288 pp., ha un prezzo di 17,90 euro ed è stata scritta e curata da Jacopo Ibello (Latina, 1987) laureato in Geografia all’Università di Bologna con una tesi sulle trasformazioni economiche nella regione della Ruhr in Germania. Fu in questa occasione che, entrato in contatto coi temi legati al patrimonio industriale e alla sua valorizzazione culturale e turistica, l'autore decise di formarsi in questo campo, attraverso il Master in Patrimonio Industriale dell’Università di Padova. Ha così iniziato a lavorare a progetti e iniziative legate al turismo industriale e alla cultura d'impresa. Oggi, è cofondatore e presidente dell'associazione Save Industrial Heritage e membro del direttivo dell'AIPAI, l'Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale.

Guida al Turismo Industriale

Il libro porta il lettore alla scoperta di città, siti, musei e fondazioni riconducibili alla civiltà industriale del nostro Paese, per sperimentare un’Italia diversa dall’immagine che comunemente ne abbiamo.

Dal Piemonte fino alla Sardegna, sono quasi 300 le schede raccolte in questa guida, suddivisa per regioni e aree geografiche che - oltre a tracciare un nuovo profilo del made in Italy - vuole disegnare, parallelamente, la storia socio-economica della nostra Penisola a partire dalle sue industrie e manifatture. Un viaggio appassionante che evidenzia lo stretto legame tra le produzioni di ogni tipo e i territori e le culture di appartenenza, dal distretto dell’automobile torinese alle grandi officine marittime, passando per i villaggi operai di fine Ottocento, fino agli esempi industriali “illuminati” novecenteschi – tra i quali spicca il caso Olivetti –, e alle produzioni autoctone come il marmo toscano, la liquirizia calabrese o le saline siciliane.

Negli ultimi anni, il patrimonio industriale è diventato un tema d’interesse anche per il turismo: sono nati ovunque percorsi locali e regionali, reti di musei e veri e propri sistemi di promozione del territorio. E il nostro Paese è in prima linea nella valorizzazione di questa grande risorsa che comprende sia l’archeologia industriale – fabbriche dismesse, musealizzate o riconvertite a nuove funzioni – sia la cosiddetta cultura d’impresa, che include i musei e gli archivi aziendali e le visite all’interno di impianti industriali ancora attivi.

Non da ultimo, nella guida sono segnalati molti siti industriali oggi riconvertiti a luoghi della cultura, dove sono ospitate mostre di arte contemporanea, eventi, spettacoli e molto altro, com’è il caso del Villaggio ENI a Borca di Cadore, la Fondazione Pirelli o, ancora, l’avveniristica MAST - Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna.

Le schede sono tutte corredate dalle informazioni di servizio utili per la visita (giorni e orari di apertura, costi, telefono, sito) e dalle coordinate Gps per raggiungere le località al di fuori dei consueti itinerari turistici (miniere, saline, ecc). In chiusura del volume, una sezione Eventi elenca le principali iniziative nazionali dedicate alla cultura industriale.

A questo link è possibile acquistare Guida al Turismo Industriale sul sito dell'editore Morellini.

Guida al Turismo Industriale di Jacopo Ibello