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Storia e Immagini della Centrale Termoelettrica del Porto di Genova

Venerdì 1 marzo 2019 siamo stati in visita alla centrale termoelettrica del porto di Genova (ex-ENEL, già Concenter), complesso industriale ai piedi della Lanterna e tema di grande attualità per la città e per il porto.

La visita, riservata ai soci inGE, è stata un'opportunità nata in pochi giorni e ci è sembrata occasione da non perdere perchè si è trattato di una delle ultime possibilità di vedere la Centrale ancora perfettamente conservata nella sua immagine architettonica e impiantistica. La società concessionaria (ENEL) avrebbe infatti dovuto iniziare poco dopo i lavori di demolizione delle parti che non sono state vincolate, per restituire l'area alla proprietà (Autorità Portuale).

A seguito della visita - in accordo con i soci partecipanti e con gli operatori dell'impianto - abbiamo raccolto in questa pagina (nella sezione "Riservato ai soci") le immagini della giornata e i cenni storici e futuri sull'impianto.

Una testimonianza di conoscenza e consapevolezza, che possa tracciare la storia e le immagini recenti di questo affascinante edificio, così importante per la storia economico-industriale-portuale della città di Genova.

Di seguito riportiamo il testo a cura della prof. arch. Sara De Maestri (Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Ingegneria Civile Chimica e Ambientale [DICCA]), la quale ci ha accompagnati nella visita insieme ad alcuni operatori dell'impianto e la quale è membro del Comitato di Esperti della nostra associazione.

Il testo ci aiuta a capire la storia, il ruolo nel tempo e lo stato attuale (2019) della centrale termoelettrica del porto di Genova.


Centrale Termoelettrica del porto di Genova

La Storia

Il complesso della Centrale termoelettrica del Porto costituisce una delle ultime testimonianze del passato industriale ‘energetico’ che ha caratterizzato la storia della nostra città.
La centrale, che è rimasta in funzione fino al 2016, si trova all’interno del porto, sotto la Lanterna, simbolo della città, alla radice dei moli San Giorgio e Idroscalo.
Fu costruita nel 1929 dalla Società Anonima “CONSORZIO CENTRALI TERMICHE” (CONCENTER), per dotare la “Grande Genova” di una terza centrale da affiancare a quelle di via Canevari e Sampierdarena.
Genova in quegli anni è una città in grande espansione. Nel 1926 è portata a compimento, con uno dei più vasti ampliamenti territoriali condotti in Italia in quel periodo, l’aggregazione dei 19 comuni limitrofi per favorire lo sviluppo delle attività industriali e portuali. In questo quadro si rende necessario potenziare l’offerta di energia con la costruzione di una terza centrale.
Nella scelta della localizzazione per la costruzione della nuova centrale, oltre a fattori puramente tecnici, ha probabilmente contribuito la volontà di celebrare l’innovazione tecnologica, e di fornire, a chi giungeva a Genova via mare, un’immagine della città che congiungesse idealmente la città antica e quella industriale verso il futuro.

L’area su cui sorge la centrale è dovuta a un riempimento costituito da materiali di riporto;
sottostante il piano di calpestio è stato costruito un canale, per convogliare le acque marine, da cui veniva prelevata l’acqua per il raffreddamento dei condensatori e dell’olio delle turbine.
Il carbone necessario al funzionamento della centrale veniva rifornito via mare mediante navi e chiatte da cui veniva trasportato alla sommità della copertura, dove era posizionato il Bunker; originariamente il parco carbone si trovava su molo Giano, successivamente viene spostato a molo ex Idroscalo.

Pianta e Sezione Centrale Termoelettrica del Porto di Genova

Il complesso originario tuttora conservato, costituito da corpi di fabbrica di diverse altezze
affiancati, con struttura in pilastri e travi reticolari di ferro chiodato, realizzata dalle Officine Savigliano di Torino, e tamponamenti in mattone, è stato progressivamente ampliato e adeguato, negli anni, alle nuove esigenze e alle normative vigenti.
Originariamente la centrale era dotata di due gruppi motore da 25 MW, equipaggiati ciascuno da quattro generatori di vapore tipo Borsig, per rifornire le turbine di vapore a 28 atm alla temperatura di 380°C, e di un terzo gruppo, da 3 MW, per i servizi ausiliari. Le turbine a vapore e gli alternatori raffreddati ad aria erano di costruzione Brown Boveri, l’alimentazione del carbone avveniva dal bunker (tutt’ora esistente) a mezzo di una grande ruota a tazze.
Rilevato nel 1934 dalla Edison, e successivamente del Gruppo Edison Volta, con la nazionalizzazione del 1962 passa a ENEL. Per adeguarlo alle nuove richieste della città viene ampliato con un nuovo corpo destinato a uffici e sevizi (1951), e l’impianto viene potenziato con l’installazione di nuovi gruppi da 70 MW, di costruzione americana, cui successivamente viene aggiunto un altro gruppo, costruito dalla TOSI su licenza americana, con cui la centrale superava i 300 MW di potenza.

Sala Turbine Centrale Termoelettrica del porto di Genova

 Successivamente (1968) viene costruito il nuovo carbonile e sono ulteriormente integrati gli impianti e adeguati alle nuove richieste di sostenibilità.
Dal 1984 infine, per rispettare i nuovi limiti di legge sulle emissioni, la Società interviene
ammodernando i filtri di captazione delle polveri con nuovi elettrofiltri e filtri a maniche, che sostituiscono il complesso precipitatore meccanico - elettrostatico esistente.
L’impianto rimane perfettamente funzionante fino al 2016 e alla definitiva chiusura nel 2017, adeguandosi allo sviluppo della città e delle attività industriali con volumi di fornitura crescente e adeguamenti alle normative vigenti.

Il Vincolo

Il complesso della centrale costituisce quindi una testimonianza particolarmente significativa di quello che era la città e il patrimonio industriale nei primi decenni del ‘900; il fatto che si sia conservato perfettamente funzionante anche con i successivi ampliamenti e adeguamenti contribuisce al valore testimoniale.
A seguito della dismissione, la sua conservazione è fortemente a rischio: la sua posizione,
all’interno dell’area portuale, lo rende di grande interesse per le espansioni operative del porto, e ne è stata persino ipotizzata la localizzazione dei depositi chimici di società petrolifere.
L’interesse per la sua conservazione e valorizzazione, motivato dalla testimonianza storico-architettonica-impiantistica della struttura, non concerne solo, a nostro avviso, l’assetto architettonico originale, ma anche quello impiantistico. Un ulteriore interesse è rappresentato dalla sua localizzazione in adiacenza alla Lanterna, simbolo della città di Genova.

Turbine in funzione Centrale Termoelettrica del porto di Genova

Per questo l’Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale (AIPAI), con Italia Nostra Genova hanno chiesto (30.09.2017) alla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio della Liguria che la struttura venga vincolata nel suo assetto architettonico e impiantistico, ai sensi del decreto legislativo 26.3.2008, n° 62 (integrazioni al decr. Legislativo 22.1.2004, n°42, codice dei Beni Culturali, art. 10, comma 3, lett.d), che il progetto di riuso ne preveda la conservazione con una destinazione d’uso compatibile e che tenga nella debita considerazione l’intero settore con particolare riguardo per le valenze storico-architettonico-paesaggistiche della Lanterna di Genova.
Nel corso dell’istruttoria della pratica AIPAI, con la Scuola Politecnica dell’Ateneo genovese (DICCA- Dipartimento di Ingegneria Chimica Civile e Ambientale e DIME - Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica, Gestionale e dei Trasporti)* ha lavorato in accordo con la Soprintendenza, per produrre, anche con la collaborazione di Enel, la documentazione necessaria.
Se per la struttura architettonica non sussistevano problemi alla sua conservazione, avendo ormai più dei 70 anni richiesti dalla normativa, per la parte impiantistica la soluzione è stata più problematica, poiché gli impianti, dovendosi adeguare alle nuove esigenze produttive e alla nuova normativa, erano stati in parte rinnovati.
Il 9 agosto 2018 è stato firmato dalla Soprintendenza l’avvio del processo di vincolo, concluso definitivamente nel gennaio 2019.
Per quanto concerne la componente costruttivo-architettonica, deve esser conservata nella sua completezza la parte originaria del complesso, comprensiva del canale di presa, e valorizzata con un riuso compatibile; per quanto concerne la componente impiantistica, devono esser conservate e valorizzate nel progetto di riqualificazione tutte le parti dell’impianto risalenti al progetto originario, nonché alcune componenti inserite in fase successiva, che consentono di leggere nella sua completezza almeno una linea del ciclo produttivo.

Richiesta Vincolo Centrale Termoelettrica del Porto di Genova

Per un riuso compatibile

A Genova il destino della Centrale è da tempo oggetto di discussione. La sua collocazione, in posizione strategica nel porto di Genova, dove la carenza di spazi liberi è cronica, la rende infatti di particolare interesse per gli operatori portuali; parallelamente la sua posizione, in adiacenza alla Lanterna, costituisce un incentivo a un suo uso urbano e una riappropriazione da parte della città.
A oggi sono state avanzate diverse proposte: da parte degli industriali, per un recupero
industriale dell’area, fino a una ricollocazione dei depositi chimici di Multedo, da parte di un gruppo di lavoro dell’Ordine degli Ingegneri di Genova, per un riuso a fini in parte produttivi, dall’Università e AIPAI per riconvertirla, con la conservazione della struttura e di parte degli impianti a uso urbano (museale, turistico, …).
Il problema non è di facile soluzione, anche per la carenza di uno strumento urbanistico per l’area portuale aggiornato cui far riferimento e per la netta divisione tra i due ambiti urbano e portuale, governati da due piani diversi, che non interagiscono. In questa fase sarà comunque determinante un accordo tra l’amministrazione comunale e l’Autorità Portuale, proprietaria dell’area su cui insiste la centrale, per individuare un riuso compatibile, che valorizzi l’intera area, con la Lanterna, rendendo questi spazi alla città e a un uso collettivo e interattivo con le scuole.

(*) effettuata a cura di AIPAI e dell’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica (prof arch Sara De Maestri, prof ing Pietro Giribone, prof ing Pietro Zunino, con la collaborazione dell’ing Giacomo Fui)


Martedì 25 Giugno 2019 nell'ambito del Festival Zones Portuaires e della Genoa Shipping Week, l'arch. prof. Sara De Maestri organizza una incontro dedicato alla centrale termoelettrica del porto di Genova, che sarà "un'occasione per conoscerne la storia  e i progetti di valorizzazione insieme con la Lanterna, faro e simbolo della città". L'incontro sarà seguito da una nuova visita alla centrale in data domenica 30 giugno.


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